mercoledì, agosto 23, 2006

 

incomprensioni

Oggi ho ricevuto una lettera dal Congo, mi verrebbe di dire "l'ennesima" in quanto come tante è solo una esplicita richiesta di soldi incastonata a dovere in mezzo ai saluti e alle benedizioni di nostro signore. Mi ha scritto Philippe, un ragazzo conusciuto sul posto diversi anni fa e che rivedo sempre quando torno in Congo.
Quando sei sul posto, conosci qualcuno, cerchi di diventarci amico, o almeno provi ad instaurare un rapporto sereno, che duri un po’ di più…ma, spesso,non c'è nulla da fare e lo capisci quasi subito e ne hai riprove continue. Il divario è enorme, sei sempre visto come l’occidentale che ha i soldi. Inutile e spesso ridicolo cercare di spiegare che per pagarti il viaggio hai patito un anno di rinunce e privazioni, lo stai dicendo magari ad una persona che si inventa la vita giorno per giorno. Nonostante tutto non ci si rassegna all’idea che anche quando si è guardati negli occhi, lo sguardo del nostro prossimo corre al nostro portafogli. In qualche modo è inevitabile che sia così se ci facciamo vedere in continuazione a tirare fuori dollari su dollari per comperare la statuina, il vaso in terracotta, la maschera tradizionale o per l’acqua in bottiglia che costa più dell’oro. Qualcuno sarà pur autorizzato a pensare che potremmo regalare con la stessa disinvoltura una decina di dollari anche a lui...
Possiamo lasciare il nostro indirizzo come non farlo, ma a quanto pare si è sempre raggiunti da qualche richiesta "brutale". Io personalmente ho provato in tutti i modi ad evitare che potenziali amicizie si riducessero in squallide richieste di denaro, ma mi devo rassegnare all'idea che non basta dire:"cerchiamo di essere amici e basta". E’ tutto relativo, anche il concetto di amicizia, ed evidentemente chi è costretto a studiarle tutte pur di sopravvivere ha un concetto diverso di amicizia, quanto meno ha delle aspettative diverse e a dirla tutta ha anche un concetto diverso dei soldi.
Insomma, l’equivoco di fondo c’è e rimane, cosa fare? Come comportarsi? Come evitare di generalizzare? Ci vuole poco a dire: “gli africani sono tutti opportunisti”. Anche per loro in fin dei conti è facile pensare che i bianchi sono tutti ricchi. Io mi rifiuto di sottostare a questo gioco delle parti, ma riconosco che in fin dei conti parto spesso con il piede sbagliato: predico bene e razzolo male! Insisto però nel voler cercare di stabilire un rapporto con il prossimo senza cadere nelle prevenzioni. Se la prossima volta dovrò rinunciare al telefonino per evitare che altri pensino che posso permettermi di sciupare in telefonate l’equivalente di settimane del loro duro lavoro…ebbene lo farò. Che altro fare? Rinunciare all’acqua minerale? Se posso no davvero, la giardia l’ho presa una volta e mi basta. Mi piacerebbe che anche questo venisse compreso, ma capisco serenamente di non poterlo pretendere, almeno per ora.

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